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© Lorenzo Vitturi
LORENZO VITTURI

Money Must Be Made

Da sempre interessato all’incontro tra differenti culture, Lorenzo Vitturi ha maturato il progetto Money Must Be Made nell’ambito di una residenza a Lagos su invito della African Artists Foundation. Scenario del lavoro è Balogun, uno dei più grandi mercati di strada al mondo, dove Vitturi ha ripreso alcune fotografie e raccolto i materiali, in parte alimenti, che sono in seguito diventati ingredienti di sculture e nature morte realizzate presso il suo studio. Il risultato è una mostra che investiga un autentico ecosistema fragile e sconfinato, dove la tradizione si confronta con l’economia globale (la gran parte degli oggetti venduti al mercato sono ‘Made in China’ e il quartiere in cui si trova è dominato dalla torre decadente della Financial Trust House) e gli individui, spesso rappresentati come equilibristi forti ed eleganti, costituiscono ancora un fattore fondamentale.

Sede della mostra

Palazzo Pepoli Campogrande – Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via Castiglione, 7

BIOGRAFIA

Lorenzo Vitturi (Italia-Perù, 1980) combina la fotografia con altri linguaggi espressivi, tra cui scultura, pittura, installazione e performance. Nel 2013 la sua prima mostra personale, Dalston Anatomy, organizzata dal Foam Museum di Amsterdam, ha ricevuto il premio Best Show of the Year, 3H Foam and Gieskes Strujbis Fonds. Interessato alle economie informali, alla fusione di culture diverse e all’incontro con le comunità locali, ha lavorato al progetto della serie Money Must Be Made a partire da una residenza presso la African Artists Foundation di Lagos, Nigeria. Il suo lavoro è stato incluso in mostre collettive in istituzioni di tutto il mondo, tra cui: MAXXI, Roma; Centre Georges Pompidou, Parigi; Triennale, Milano; BOZAR, Bruxelles; K11 Art Museum, Shanghai; Barbican Centre, Londra.

© Lorenzo Vitturi
Sede della mostra

Palazzo Pepoli Campogrande - Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via Castiglione, 7

Costruito a partire dagli anni sessanta del XVII secolo, il palazzo fu pensato come residenza della famiglia Pepoli, prima commercianti di stoffe e in seguito cambiavalute e banchieri, una delle casate più in vista di Bologna. Le sale sono affrescate dai principali protagonisti della grande decorazione bolognese della seconda metà del Seicento e degli inizi del secolo successivo: Giuseppe Maria Crespi, Ercole Canuti, i fratelli Rolli e Donato Creti.