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Las Vegas
2008
© Daniel Faust
Courtesy of the artist

DANIEL FAUST

Las Vegas

Come il velenosissimo serpente a sonagli del Mojave, dalle frequenti mute, Las Vegas ha già vissuto numerose trasformazioni al tempo in cui Faust comincia a fotografarla nel 1987. L’artista arriva a Las Vegas, ormai centro nodale del West americano, con un dichiarato approccio documentario e l’obiettivo di rappresentare il “nuovo ordine spaziale” incarnato dalla città. Affrontando l’American dream ipercapitalista e i suoi tanti incubi, nell’arco di tre decenni dà vita a un caleidoscopico assemblaggio di immagini che oscilla tra antropologia, tassonomia, architettura e pubblicità, in equilibrio su un filo che attraversa abissi esistenziali di storia, memoria e illusione. Niente sembra vero, ma lo è.

Sede della mostra

Musei Civici Bologna / Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio, 2

ORARI
MARTEDÌ–DOMENICA, ORE 10–19

BIOGRAFIA

Daniel Faust (1956) è un artista noto a livello internazionale il cui lavoro verte spesso su raccolte enciclopediche di fotografie. Il suo archivio di diapositive e film comprende 20.000 immagini provenienti da America, Europa, Asia, Sudafrica, Medioriente, Brasile, India, Nuova Zelanda e altri paesi.
I suoi lavori sono stati esposti, tra gli altri, al Metropolitan Museum of Art, New York; alla Gwangju Biennale (Corea del Sud); alla Istanbul Biennial; al Museum of Modern Art, An-versa; San Jose Museum of Art, CA (USA); Vienna Secession; all’Institute of Contempora-ry Art, Boston; al Documenta, Kassel, Germania. Faust ha frequentato la Alfred University NY, University of California Santa Cruz, School of the Art Institute of Chicago, Interna-tional Center of Photography/New York University.

Circus Circus, Las Vegas
1997
© Daniel Faust
Courtesy of the artist

Dove si trova la mostra

Musei Civici Bologna / Museo Civico Archeologico
Via dell'Archiginnasio, 2

ORARI
MARTEDÌ–DOMENICA, ORE 10–19

Ospitato nel quattrocentesco Palazzo Galvani, il museo conta 200.000 opere con una delle più importanti raccolte archeologiche italiane, costituita dalle ricche collezioni provenienti dall’antico Museo Universitario, dalla donazione del pittore Pelagio Palagi e dagli scavi condotti nel territorio bolognese tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. La sua sezione etrusca è il punto di partenza per conoscere la civiltà dell’Etruria padana, a cui si aggiungono capolavori dell’arte greca e romana; di particolare rilievo è la raccolta di antichità egizie.