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© Bernard Plossu
BERNARD PLOSSU

Factory of Original Desires

Tra i maggiori protagonisti della fotografia francese degli ultimi cinquant’anni, Bernard Plossu ha fotografato tutto il mondo con il medesimo sguardo curioso e tagliente, concentrandosi sui dettagli minimi della vita quotidiana. L’alimentazione è dunque inevitabilmente uno dei soggetti su cui si è ripetutamente soffermato: viene investigato in questa mostra attraverso una inedita selezione di immagini che mescola chiare tendenze topografiche all’incanto per la figura umana. Alle grandi insegne dei diner del West americano, dove l’autore ha trascorso molti anni della sua vita, si affiancano paesaggi più o meno antropizzati, nature morte di oggetti trovati e ritratti spontanei che evidenziano la complessità del rapporto tra persone e cibo, sempre in bilico tra attrazione e bisogno, desiderio e necessità, piacere ed eccesso.

Sede della mostra

Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Genus Bononiae – Palazzo Fava
Sale “Le avventure di Enea”
Via Manzoni, 2

BIOGRAFIA

Bernard Plossu (Francia, 1945) si avvicina alla fotografia nel 1958 durante un viaggio con il padre nel deserto del Sahara. Studia filosofia a Parigi e completa gli studi in Messico, dove nel 1966 partecipa a una spedizione etnografica inglese nella giungla del Chiapas e realizza le fotografie per il celebre libro Les voyages Mexicanes (1979). Vive a Parigi, poi in California e New Mexico, dove incontra Joan Baez, Allen Ginsberg, Henry Miller e altri protagonisti della cultura alternativa americana. Nel 1988 il Centre Pompidou gli dedica una grande mostra retrospettiva e viene insignito del prestigioso Grand Prix National de la Photographie. Nel 1989 si trasferisce in Andalusia e infine fa ritorno in Francia nel 1992, dove vive a La Ciotat.

© Bernard Plossu
Sede della mostra

Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Genus Bononiae – Palazzo Fava
Sale “Le avventure di Enea”
Via Manzoni, 2

Inaugurato nel gennaio 2011, Palazzo Fava è oggi il Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae. Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati, ospita regolarmente mostre di respiro nazionale e internazionale. Le origini di Palazzo Fava risalgono all’età medievale, ma la struttura attuale prende forma nel Rinascimento, con i lavori di restauro voluti dalla famiglia Fava che ne entra in possesso nel 1546. Affrescato al piano nobile dai giovani Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, Palazzo Fava fu definito da Roberto Longhi un romanzo storico, immaginato sulla grande pittura precedente capace di oltrepassare le secche del manierismo e di comunicare direttamente ad apertura, non di libro, ma di finestra.