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© Yosuke Bandai. Courtesy of TARO NASU, Tokyo
YOSUKE BANDAI

A CERTAIN COLLECTOR B

I rifiuti sono un inevitabile oggetto di attenzione e dibattito nel contesto della Tecnosfera. Per via della loro natura in gran parte tecnologica e artificiale, minacciano l’umanità con tempi di smaltimento sempre più lunghi: decenni, secoli, a volte addirittura millenni. Il fotografo giapponese li mette al centro del proprio lavoro che costituisce insieme una riflessione estetica e filosofica. Per le sue immagini, egli raccoglie una serie di rifiuti e altri materiali trovati e ne fa una serie di sculture minime e fragili, che durano il tempo di una ripresa fotografica. Il risultato sono immagini insieme attraenti, misteriose e disturbanti, fuori scala, frutto di un attento processo di revisione in cui gli oggetti di partenza, pure rimanendo del tutto riconoscibili, sono completamente trasformati.

Sede della mostra

Istituzione Bologna Musei
Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34

BIOGRAFIA

Nato nel 1980 a Tokyo, Giappone, Yosuke Bandai vive e lavora a Tokyo.
Bandai conduce la sua indagine come artista multidisciplinare la cui pratica si basa sulla fotografia, ma spazia in realtà entro una gamma che va dal cinema agli oggetti scultorei.
Tra le sue mostre personali recenti, “APMoA Project, ARCH”, Aichi Arts Center, Aichi (2017); “A Certain Collector B” Launch Exhibition”, POST, Tokyo (2017); “Friday, September 9 – Friday, October 7, 2016”, TARO NASU, Tokyo (2016); “Passing Man”, CAPSULE, Tokyo (2015); “I trust only the rib, after all, you know?”, TARO NASU, Tokyo (2014); “Disordered Bandai; His Unequalled Passion”, AI KOWADA GALLEY, Tokyo (2010).
Tra le principali mostre collettive di Bandai, “Roppongi Crossing 2019: Connexions “, Mori Art Museum, Tokyo, (2019); “Imprisoned, Jailbreak, Imprisoned, Jailbreak”, statements, Tokyo (2016); “Adachi delta”, AdachiDELTA, Tokyo (2016); “SECRET PHANTOM II”, “HELLO! MIHOKANNO”, Tokyo Wonder Site, Tokyo (2009); “After the Reality 2”, Deitch Projects, New York (2008); “tinyvices”, Colette, Parigi (2007).

© Yosuke Bandai. Courtesy of TARO NASU, Tokyo
Sede della mostra

Istituzione Bologna Musei
Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34

È ospitato nell’affascinante contesto architettonico del cinquecentesco Palazzo Sanguinetti prospiciente Strada Maggiore. Il Palazzo, donato alla città da Eleonora Sanguinetti nel 1986, è stato sottoposto ad un attento restauro per riportare all’originario splendore i ricchissimi affreschi interni che, realizzati tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, ne fanno uno degli esempi più alti del periodo napoleonico e neoclassico a Bologna. Le stanze sono decorate da Pelagio Pelagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.